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Dicono che a volte basti uno sforzo di volontà iniziale per portare a termine qualcosa; che tutto sta a muovere il primo fatidico passo, ché tanto il resto è tutta discesa.
Ecco, dovrei stamparmi in testa questa frase, o in alternativa incorniciarla e metterla in un posto su cui mi cade l'occhio di frequente (il frigorifero andrebbe benissimo).
Il primo passo per me è sempre stato il più difficile da compiere. Chiamatela inerzia, pigrizia, presa a male, fatto sta che passo i pomeriggi a logorarmi sul quando, come e perché sia meglio agire, anziché muovere il culo e agire sul serio.
Questo journal ne è l'esempio lampante. Dall'ultimo post saranno passati 5 mesi e di cose da raccontare ne sono successe; eppure, a forza di aspettare "il momento giusto", mi sono lasciata scappare qualche attimo di troppo.
E' perciò giunta l'ora di entrare in modalità Silente e tirare fuori un po' di arretrati per il mio personale Pensatoio (per inciso, se il significato di quest'ultima frase vi sfugge, sappiate che siete delle brutte persone. Se vi state chiedendo chi sia Silente, alzo le mani: non c'è speranza).
Dunque.
Flashback a mezzatinta.
A giugno ho concluso l'anno di sceneggiatura alla Comics.
Non mi dilungherò nel descrivere quanto questa esperienza sia stata importante per me, innanzitutto come persona, prima ancora che come fumettista: nei ringraziamenti sono una pippa al sugo e in più ho la lacrima facile, pessima combinazione. Posso solo dire di essere stata veramente a mio agio in mezzo a tante persone per la prima volta in vita mia. Chi mi conosce sa che -purtroppo- appaio diversa da come sono davvero. Non so perché ma è così da sempre, ed è qualcosa che in passato mi ha fatto più male di quanto io non abbia mai ammesso.
Ma stavolta è stato diverso. Saranno gli obiettivi e le passioni in comune, sarà che per scrivere bisogna guardarsi dentro e lasciarlo fare anche agli altri; sarà che ho avuto la grande fortuna di incontrare ragazzi speciali per davvero.
E allora (con soli 3 mesi di ritardo e in ordine rigorosamente alfabetico):
Mariangela, Lorenzo, Andrea, Alberto, Valerio, Andrea, Marco, Stefano, Max, Ale, Enrico, Beppe, Giordano, Flavio, Martina, Dario.
Ora dovrei dire Grazie. Ma Grazie si dice alla fine, e la fine non è ancora arrivata.
Bene. Conclusa la parte sentimentale con cui tutti mi prenderanno in giro, ecco la lista di cose a cui dovrò sopravvivere nei prossimi giorni:
1. Iscrizione al nuovo anno di Comics, con relativo salasso.
2. Trasferimento a Roma: nuova casa, nuovi inquilini, aiuto!
3. Esami universitari, e come ti sbagli.
4. Consegne varie, grazie al cielo quasi ultimate.
5. Il Romics. E chi c'è stato di domenica sa che cosa singnifichi...
6. Il mio compleanno. Un quarto di secolo...
E per concludere... se qualcuno, per puro caso, fosse stato sfiorato dall'idea di sapere un po' più approfonditamente chi sono... direi che Stefano con quest'interpretazione ci ha colto abbastanza bene....!
jabbawack.blogspot.it/2012/05/…
Ecco, dovrei stamparmi in testa questa frase, o in alternativa incorniciarla e metterla in un posto su cui mi cade l'occhio di frequente (il frigorifero andrebbe benissimo).
Il primo passo per me è sempre stato il più difficile da compiere. Chiamatela inerzia, pigrizia, presa a male, fatto sta che passo i pomeriggi a logorarmi sul quando, come e perché sia meglio agire, anziché muovere il culo e agire sul serio.
Questo journal ne è l'esempio lampante. Dall'ultimo post saranno passati 5 mesi e di cose da raccontare ne sono successe; eppure, a forza di aspettare "il momento giusto", mi sono lasciata scappare qualche attimo di troppo.
E' perciò giunta l'ora di entrare in modalità Silente e tirare fuori un po' di arretrati per il mio personale Pensatoio (per inciso, se il significato di quest'ultima frase vi sfugge, sappiate che siete delle brutte persone. Se vi state chiedendo chi sia Silente, alzo le mani: non c'è speranza).
Dunque.
Flashback a mezzatinta.
A giugno ho concluso l'anno di sceneggiatura alla Comics.
Non mi dilungherò nel descrivere quanto questa esperienza sia stata importante per me, innanzitutto come persona, prima ancora che come fumettista: nei ringraziamenti sono una pippa al sugo e in più ho la lacrima facile, pessima combinazione. Posso solo dire di essere stata veramente a mio agio in mezzo a tante persone per la prima volta in vita mia. Chi mi conosce sa che -purtroppo- appaio diversa da come sono davvero. Non so perché ma è così da sempre, ed è qualcosa che in passato mi ha fatto più male di quanto io non abbia mai ammesso.
Ma stavolta è stato diverso. Saranno gli obiettivi e le passioni in comune, sarà che per scrivere bisogna guardarsi dentro e lasciarlo fare anche agli altri; sarà che ho avuto la grande fortuna di incontrare ragazzi speciali per davvero.
E allora (con soli 3 mesi di ritardo e in ordine rigorosamente alfabetico):
Mariangela, Lorenzo, Andrea, Alberto, Valerio, Andrea, Marco, Stefano, Max, Ale, Enrico, Beppe, Giordano, Flavio, Martina, Dario.
Ora dovrei dire Grazie. Ma Grazie si dice alla fine, e la fine non è ancora arrivata.
Bene. Conclusa la parte sentimentale con cui tutti mi prenderanno in giro, ecco la lista di cose a cui dovrò sopravvivere nei prossimi giorni:
1. Iscrizione al nuovo anno di Comics, con relativo salasso.
2. Trasferimento a Roma: nuova casa, nuovi inquilini, aiuto!
3. Esami universitari, e come ti sbagli.
4. Consegne varie, grazie al cielo quasi ultimate.
5. Il Romics. E chi c'è stato di domenica sa che cosa singnifichi...
6. Il mio compleanno. Un quarto di secolo...
E per concludere... se qualcuno, per puro caso, fosse stato sfiorato dall'idea di sapere un po' più approfonditamente chi sono... direi che Stefano con quest'interpretazione ci ha colto abbastanza bene....!
jabbawack.blogspot.it/2012/05/…
The Pills, Plastic Bags e miei-Grandi-Qualcosa
Ogni tanto devo pur tornare a casa e mostrarmi a mia madre tutta intera, rassicurarla sul fatto che mangio (tanto), dormo (poco) e non sto diventando pelle e ossa (affatto).
La vita romana è ripresa a pieno ritmo: università la mattina, fumetto la sera; linee a cad la mattina, linee col pennello la sera.
Vorrei potermi sentire come una Wonder Woman senza tette, ma la realtà è che mi sento più come la plastic bag di Katy Perry in Firework (ma poi, perché proprio una plastic bag? O forse intendeva quella di Anya Hindmarch? Non lo sapremo mai).
C'è da dire che sono una plastic bag ottimista e, nonostante la stanchezza, riesco generalmente ad ar
Checkpoint
La velocità con cui finiscono le vacanze di Pasqua mi destabilizza sempre.
Cacchio, ma non era ieri venerdì santo?! Eviterò frasi di rito su quanto passi in fretta il tempo perché poi mi sento vecchia e pure melodrammatica, però ho controllato la data del mio ultimo journal: 13/12/2012. Effettivamente sono trascorsi quasi 4 mesi... E io che ho fatto in tutti questi giorni? Senza contare che ci sono più buoni propositi nello scorso post che colomba nel mio stomaco, ed è tutto dire!!
(Promemoria per me: è inutile fare le fighe sul tapis roulant dopo essersi strafogate di abbacchio. L'unico risultato è che, oltre a far male la pancia, fanno m
La mia fine del mondo
Estemporaneità
[e-stem-po-ra-nei-tà] s.f. inv.
Carattere improvviso e talvolta anche gratuito di qualcosa
Quando inizi a importunare gli estranei in chat lamentandoti della tua vita che è troppo ingarbugliata e confidando in epifanie folgoranti anziché in un meritato "mavvaffanculo, aripijate", è il caso che inizi a respirare a fondo e fai un passo indietro.
In questi giorni pre-natalizi/pre-apocalittici/pre-paratevi a un pippone infinito, sono stata molto occupata a ripetere a me stessa: "Vorrei, ma non posso". L'ho detto ancor più di frequente di "Ho fame". E fidatevi: io ho sempre fame ...
Vorrei scrivere sceneggiature e soggetti pe
Chi e' felice non si muove
Guardo la valigia aperta a terra, le pile traballanti di magliette, libri e quaderni, la padella che fa capolino dietro al beauty-case e mi viene in mente una cosa sola: ma chi cavolo me l'ha fatto fare.
Chi cavolo me l'ha fatto fare di lasciare la mia dolce e confortante casetta, sperduta nella quiete dei boschi, per trasferirmi di nuovo nel caos romano? In una doppia? Con estranei??
"A letto con la sconosciuta": prossimamente nei migliori cinema.
Ci hanno pensato i miei amici a farmi passare le paranoie da thriller psicologico: "Chiara - mi hanno detto - ricorda che non sei tu a star rinchiusa lì con loro; sono lor
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